Descrizione prodotto
1. Buster (D.Facchini)
2. La danza di Anita (D.Facchini)
3. Marcetta di papà (Trad.)
4. Train Emmanuel (D.Facchini)
5. Hotel Tunisi (D.Facchini)
6. How high the moon (M.Lewis)
7. Wacky (D.Facchini)
8. Luna (D.Facchini)
9. Tarantella napoletana (Trad.)
10. Juley (D.Facchini)
«Davide Facchini fa davvero cantare la sua chitarra, soprattutto nei bellissimi ed espressivi assoli delle sue composizioni originali!
Non credo di aver mai sentito nessun chitarrista raggiungere simili contrasti dinamici e lirici.
Il risultato è stupefacente!»
“Tri-Valley Herald”, San Francisco – U.S.A.
«Davide Facchini really gets the guitar to sing, and is especially lyrical soloing on his own compositions!
I don’t believe I have ever heard any guitar player achieve similar dynamic and lirical contrasts.
The blending is amazing!»
“Tri-Valley Herald”, San Francisco – U.S.A.
AnitaDavideDuo – :
«…Come mi sono seduto ad ascoltare questo disco, ho cominciato a sentirmi molto più rilassato. La musica è piacevole e in alcuni momenti assolutamente meravigliosa!
Alcune canzoni mi piacciono più di altre naturalmente (la musica, dopotutto, è una cosa soggettiva…) e alcune di queste proprio le adoro!
Ecco qui le mie preferite:
– “La Danza di Anita” , una composizione di Davide Facchini, è una scintilla di energia positiva! Adoro il modo in cui gli armonici tessono la melodia…
– Il brano “Marcetta di Papà” è suonato con il leggendario Raf Montrasio al mandolino. Raf Montrasio è stato il chitarrista del famoso sestetto di Renato Carosone negli anni ’50 e, con i suoi settantacinque anni, ancora tiene testa a tutti!
E’ una meravigliosa registrazione che ci regala un bellissimo duetto di due amici che stanno godendo della reciproca compagnia e talento.
Questa semplice canzone suona in maniera fantastica.
– “Hotel Tunisi” , un’altra composizione di Davide, ha una bellissima melodia e contiene un raffinato fraseggio: ecco una delle ragioni per cui Dio ha “inventato” la chitarra acustica…!
– “Luna”, un’altra composizione originale di Davide Facchini, presenta una semplice e bella melodia eseguita con un elegante fraseggio.
– “Juley” dà il titolo all’album e conclude questo bellissimo CD. Davide ha tratto questa parola da una lingua parlata in Ladakh, una regione sul confine tra India e Tibet. “Juley” significa Salve, Arrivederci, Per favore e Grazie. Mi piace molto la scelta della parola e l’associazione con il brano stesso. E, naturalmente, mi piace anche il brano!:-)
Ci sono anche altre tracce del CD che trovo molto interessanti, ma devo dire che queste sono senz’altro le mie favorite. Complessivamente il suono è ottimo. Il suono della chitarra puro, caldo e brillante caratterizza questo primo lavoro di Davide Facchini. Tutto suona naturale e bello…
Con “Juley” di Davide Facchini la chitarra fingerstyle in Italia ha un grande futuro davanti a sé!»
Stephen Bennett
http://www.harpguitar.com